Premesso che il cliente finale ha il diritto di recedere da un contratto di fornitura con il suo fornitore in qualsiasi momento, rispettando il termine di preavviso stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Cambiare fornitore di energia elettrica e/o gas non comporta nessuna spesa di chiusura né penali e non sono necessarie comunicazioni al vecchio gestore o interventi sul contatore. L’unica ipotesi che prevede eventuali costi è quella in cui il fornitore, dopo accurate verifica di solvibilità, richiede un deposito cauzionale o una garanzia (fideiussione).

Ritornando al passaggio da un fornitore all’altro, il cliente, al fine di cambiare fornitore per energia elettrica e gas, deve contattare il nuovo gestore entro e non oltre il giorno 10 del mese precedente alla data di cambio e la nuova società di vendita dovrà inviare la richiesta di recesso entro il giorno 10 del mese precedente alla data di cambio fornitore, tramite posta elettronica certificata, indicando i dati anagrafici del cliente e i dati relativi alla fornitura.

Di conseguenza, la tempistica prevista per il cambio del fornitore è pressoché pari a un mese (30 gg).

Con la delibera 783/2017/R/com del 23 novembre 2017 che contiene le disposizioni funzionali alla gestione del processo di recesso per cambio fornitore tramite il SII (Sistema Informativo Integrato), con riferimento sia al settore elettrico che al settore del gas naturale, si stabilisce che in caso di esito negativo del passaggio al nuovo fornitore il cliente resterà comunque con il vecchio venditore evitando il costoso Servizio di Salvaguardia.

I costi delle pratiche

Ipotesi diversa è quella che ricorre quando il cliente richiede la chiusura del contratto semplicemente per cessare o riattivare la fornitura. In questi casi il fornitore applica, come stabilito dall’Autorità, un contributo fisso di € 25,00 circa a copertura delle prestazioni specifiche che successivamente sarà destinato in toto a favore del distributore locale es. E-Distribuzione (luce) o Itagas Reti (gas).

La stessa cosa vale per le pratiche di voltura o subentro dove il cliente riconosce al fornitore un contributo fisso di € 26,00 circa a copertura degli oneri amministrativi pur sempre destinati a favore del distributore locale.

Occorre prestare attenzione al fatto che nel Mercato Libero oltre al contributo in quota fissa, il fornitore è libero, in base alle condizioni contrattuali sottoscritte, di inserire un eventuale addebito dei costi per la prestazione commerciale.

GrupAcq.Energy non chiede alcun contributo fisso perché le pratiche inerenti la fornitura saranno gestite direttamente dal fornitore prescelto, senza dimenticare che per una prima assistenza GrupAcq.Energy sarà sempre disponibile (es. contatti fornitore a cui far riferimento, modulistica, contatti segnalazioni guasti ecc.).

In conclusione, il cambio di operatore non presenta oneri per l’utente finale, ma occorre prestare attenzione a leggere attentamente eventuali clausole presenti nel contratto.

Vi diamo appuntamento al prossimo articolo per affrontare con sicurezza il libero mercato dell’energia!