Il 15 aprile di ogni anno per la maggior parte degli italiani è una data importantissima.

Impianti Termici

Gli impianti termici condominiali hanno dei limiti di accensione, sia nell’orario, sia nella durata, sia nei periodi dell’anno, che variano a seconda della zona climatica in cui si trova l’immobile. L’obiettivo della norma che impone tali limiti è contenere i consumi di energia.

Tutti i Comuni italiani sono inseriti in una delle sei zone climatiche, individuate in base alla temperatura media registrata durante l’anno. L’impianto va acceso dopo le 5 di mattino e spento entro le 23; le ore di accensione permesse possono essere frazionate in due o più periodi.

I limiti di orario alla durata giornaliera non si applicano agli impianti che consentono la contabilizzazione del calore e sono dotati di una centralina climatica o cronotermostato.

In pratica, la caldaia è sempre unica per tutto l’edificio, ma ogni abitante del condominio può accendere, spegnere e regolare la temperatura del proprio appartamento.

Zone climatiche

Di seguito sono indicate le province di riferimento per le varie zone, anche se la suddivisione in zone riguarda i singoli comuni. Per individuare il calendario con precisione, si veda perciò il sito di cui si riporta il link.

  • Zona A – Dal 1° dicembre al 15 marzo, per 6 ore al giorno
    • Sud e isole: Comuni di Lampedusa e Linosa (AG); Porto Empedocle (AG).
  • Zona B – Dal 1° dicembre al 31 marzo, per 8 ore al giorno
    • Sud e isole: Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani.
  • Zona C – Dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore al giorno
    • Nord-Ovest: Imperia.
    • Centro: Latina.
    • Sud e isole: Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto.
  • Zona D – Dal 1° novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno
    • Nord-Ovest: Genova; La Spezia; Savona.
    • Nord-Est: Forlì.
    • Centro: Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo.
    • Sud e isole: Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia.
  • Zona E – Dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore al giorno
    • Nord-Ovest: Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli.
    • Nord-Est: Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza.
    • Centro: Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti.
    • Sud: Campobasso; Enna; L’Aquila; Potenza.
  • Zona F – Nessuna limitazione
    • Nord-Ovest: Cuneo.
    • Nord-Est: Belluno; Trento.

Secondo la normativa vigente, la temperatura dei riscaldamenti delle abitazioni, scuole e uffici non può superare i 20 gradi, con una tolleranza di 2 gradi in eccesso. Tale limite è abbassato a 18 gradi per gli edifici adibiti ad attività industriali.

Gomme invernali

Al 15 aprile scade anche l’obbligo delle ruote termiche invernali. Infatti, la maggior parte dei gestori delle strade prevede che esse siano montate dal 15 novembre al 15 aprile.

Non bisogna preoccuparsi perché con la circolare numero 1049 del 17 gennaio 2014 il Ministero dei Trasporti ha concesso un mese di tempo per adeguarsi a tutti gli automobilisti.

Quindi, l’obbligo effettivo scadrà il prossimo 16 maggio.

Bisogna montare le gomme estive perché con temperature più calde e asfalto asciutto le invernali si degradano molto velocemente, oltre a non offrire lo stesso “grip” delle estive, che con temperature oltre i 15° C funzionano meglio.

Inoltre, cambiare le gomme fa bene anche ai consumi di carburante della propria automobile.

Per concludere il 15 aprile bisogna spegnere il riscaldamento, dove si può, e cambiare le gomme alle proprie vetture.